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| |
LATTIVITÀ DELLA BANDA DAL 1901
AL 1925
Nel 1901 Brescia fu governata dai cattolici
moderati che, nellanno successivo, vennero nuovamente sconfitti dai liberali
zanardelliani.
Nel primo quinquennio del 900 il volto della città si rinnovò profondamente: si
costruirono nuove case e strade, si prolungarono i binari del tram, si iniziarono i lavori
per la canalizzazione delle acque e si promossero studi per la municipalizzazione
dellilluminazione e del gas.
In quel periodo storico, così come negli anni precedenti, la presenza della Banda Civica
assunse sempre più un ruolo importante e popolare, essendo lunica istituzione
musicale che fosse in grado di svolgere in maniera continua la propria attività godendo,
peraltro, dellapprezzamento sincero della popolazione "con le sortite
settimanali sul Corso del Teatro sotto la guida del Maestro Guglielmo Forbek".
Essa inoltre "è sempre presente nei momenti più significativi nella vita della
città: cerimonie civili, religiose, feste popolari e ricorrenze patriottiche"
(13).
Nel 1902 la Banda partecipò al II° Grande Concorso Internazionale di Musica organizzato
dalla città di Torino in occasione dellEsposizione Internazionale. Nella prova i
classificazione che ebbe luogo nel pomeriggio del 28 giugno la Banda di Brescia venne
destinata nella divisione superiore e la Giuria le assegnò il primo premio per "lintonazione
impeccabile dei singoli concertisti e per la splendida concertazione".
Alla sera dello stesso giorno la Banda si esibì al Teatro Vittorio con la Banda della
Garde Republicaine di Parigi, il Corpo di Musica di Torino e IHarmonie di Lione.
La nostra Banda eseguì IOuverture del Tannhauser di Wagner con "una fusione
ed una precisione ammirevoli".

La mattina del 29 giugno si svolse
lultima prova del Concorso: lettura a prima vista; prova questa di estrema
difficoltà per gli strumentisti e per il direttore.
La nostra Banda superò brillantemente anche questa prova e la giuria le conferì il primo
premio assoluto, davanti alle bande di Parigi e Lione.
II 30 giugno la Banda di Brescia ritornò in città e fu accolta trionfalmente alla
stazione. Da qui si formò un corteo composto da migliaia di cittadini che, scortati da
una pattuglia di vigili con fiaccole accese, si diressero fra entusiastici applausi sul Corso del Teatro, dove il Maestro Forbek e la sua Banda
ricevettero il saluto delle autorità.
Allindomani del trionfo torinese il Maestro Forbek rassegnò le dimissioni per
ragioni di salute e per dedicarsi completamente allinsegnamento. Le dimissioni
furono accolte con grande rincrescimento da tutta la cittadinanza e dalle autorità,
vivamente preoccupate delle difficoltà che si dovevano affrontare per trovare un
musicista adatto a sostituire il Maestro Forbek.
A tale scopo la Giunta municipale bandì un concorso pubblico al quale partecipo una
decina di concorrenti, fra i quali la giuria proclamò il nuovo direttore. Vincitore del
concorso fu il Maestro ventisettenne Alessandro Peroni, diplomatosi presso il
Conservatorio di Pesaro e direttore della Banda comunale di Gallarate.

Ne! 1904, sotto la direzione di Alessandro
Peroni, la Banda visse un periodo particolarmente impegnativo a causa
dellEsposizione Bresciana delle Armi che si svolse in Castello dal 29 maggio alla
fine di settembre. La Banda intervenne a tutte le manifestazioni organizzate
nellambito dellEsposizione. In occasione dellinaugurazione, svoltasi il
29 maggio alla presenza di Vittorio Emanuele III, il complesso bandistico bresciano
allingresso del re in Castello intonò un inno patriottico composto dal Maestro
Peroni su parole del direttore didattico Mor cantato da
cinquecento ragazzi delle scuole elementari di Brescia (14).
La permanenza a Brescia del Maestro Peroni fu breve, in quanto nel 1905 venne nominato
direttore dellIstituto Musicale Gerolamo Frescobaldi di Ferrara.
A sostituire il Peroni fu chiamato, ancora una volta, il
Maestro Forbek, che accettò lincarico in attesa dellarrivo di un nuovo
direttore.
Nel 1909 la Giunta comunale bandì un nuovo Concorso per il posto di Capo Banda e
Guglielmo Forbek si licenziò definitivamente.
La nomina del successore non fu semplice. La scelta della giuria cadde infine sul Maestro
cremonese Oreste Riva, già noto ed apprezzato negli ambienti bandistici della Lombardia e
del Veneto.
La presenza a Brescia del Maestro Riva contribuì notevolmente ad incrementare
lattività della Banda Municipale.
È interessante osservare il numero dei concerti (oltre ai servizi) eseguiti dal 1910 al
1918:
|
1910, |
prestazioni n. 32; |
1911, |
prestazioni n. 43; |
1912, |
prestazioni n. 44; |
1913, |
prestazioni n. 45; |
1914, |
prestazioni n. 35; |
1915, |
prestazioni n 35; |
1916, |
prestazioni n 26; |
1917, |
prestazioni n. 25; |
1918, |
prestazioni n. 20. |
Dallattività sopra descritta è dimostrato che la Banda continuò la sua attività
anche durante gli anni della prima guerra mondiale.
La vita del complesso bandistico sembrò compromessa nel 1919, quando
lAmministrazione comunale decise, con delibera n. 4.646, lo scioglimento provvisorio
per predisporre una nuova pianta organica.
A tale scopo fu nominata una commissione formata da Paolo Chimeri, Guglielmo Forbek,
Giovanni Pascale, Guido Franchi e Francesco Manenti, che aveva il compito di ricostruire
la Banda.
La ricostruzione avvenne nel 1920 con un nuovo regolamento e un organico così costituito:
|
N° 1 |
Maestro L. 6.500; |
N° 1 |
ottavino L. 1.340; |
N° 1 |
flauto L. 1.340; |
N° 1 |
primo oboe L. 1.340; |
N° 1 |
secondo oboe L. 1.160; |
N° 1 |
clarinetto piccolo la bemolle L. 1.500; |
N° 1 |
primo clarinetto piccolo mi bemolle L. 1.340; |
N° 1 |
secondo clarinetto piccolo mi bemolle L.
1.340; |
N° 1 |
clarinetto soprano si bemolle solista L.
1.500; |
N° 4 |
primi clarinetti soprani si bemolle L. 1.340; |
N° 5 |
secondi clarinetti soprani si bemolle L.
1.160; |
N° 1 |
primo clarinetto contralto mi bemolle L.
1.340; |
N° 1 |
secondo clarinetto contralto mi bemolle L.
1.000; |
N° 1 |
saxofono soprano L. 1.160; |
N° 1 |
primo saxofono contralto mi bemolle L. 1.160; |
N° 1 |
secondo saxofono contralto mi bemolle L.
1.000; |
N° 1 |
saxofono tenore si bemolle L .1.340; |
N° 1 |
saxofono baritono mi bemolle L. 1.000; |
N° 1 |
saxofono basso L. 1.000; |
N° 1 |
contrabbasso ad ancia L. 1.000; |
N° 1 |
primo corno L. 1.340; |
N° 1 |
secondo corno L. 1.160; |
N° 1 |
terzo corno L. 1.000; |
N° 1 |
quarto corno L. 1.000; |
N° 1 |
prima cornetta si bemolle L. 1.340; |
N° 1 |
seconda cornetta si bemolle L. 1.000; |
N° 1 |
prima tromba mi bemolle L. 1.340; |
N° 1 |
seconda tromba mi bemolle L. 1.000; |
N° 2 |
trombe basse si bemolle L. 1.000; |
N° 1 |
primo trombone tenore L. 1.340; |
N° 1 |
secondo trombone tenore L. 1.000; |
N° 1 |
trombone basso L. 1.000; |
N° 1 |
trombone contrabbasso L. 1.000; |
N° 1 |
flicorno sopranino mi bemolle L. 1.500; |
N° 1 |
primo flicorno soprano si bemolle L. 1.500; |
N° 1 |
secondo flicorno soprano si bemolle L. 1.000; |
N° 2 |
flicorni contralti mi bemolle L. 1.000; |
N° 1 |
primo flicorno tenore L. 1.500; |
N° 1 |
secondo flicorno tenore L. 1.000; |
N° 1 |
primo flicorno baritono L. 1,500; |
N° 1 |
secondo flicorno baritono L. 1.000; |
N° 2 |
bassi in fa L. 1.000; |
N° 2 |
contrabbassi si bemolle L. 1.000; |
N° 1 |
timpani L. 1.160; |
N° 1 |
tamburo L. 1.000; |
N° 1 |
gran cassa L. 1.000; |
N° 1 |
piatti L. 1.000; |
N° 1 |
avvisatore L. 800. |
Si trattava di un organico fonicamente ben equilibrato in ogni classe strumentale, fra i
migliori esistenti in quel periodo in Lombardia.
Purtroppo nel 1921 Oreste Riva rassegnò le dimissioni per
contrasti con la direzione e lattività della banda subì una profonda crisi fino al
1922, anno in cui il Municipio decretò lo scioglimento del complesso.
In seguito allo scioglimento della Banda municipale, un gruppo di illustri cittadini, fra
i quali Paolo Chimeri, Oreste Riva, Carlo Allegretti, Luigi Pezzana, Francesco Pelizzari e
Piero Brera, inviò al Commissario del Comune una lettera in cui, fra laltro, si
scriveva:
"Nellanno 1921, in vista della grandi manifestazioni sportive che si
svolgevano nella nostra città, era logico che si dovesse provvedere alla formazione di
una banda musicale. Ciò fu fatto dai sottoscritti creando il Corpo Sociale bandistico
cittadino.
Difatti, tale corpo, mercé al contributo del Comune e dei cittadini, ebbe vita per oltre
tre mesi. In questo periodo i numerosi concerti tenuti in vari punti della città
entusiasmarono tutti i cittadini, che ci indussero a ripresentare al
Comune nuove proposte perché questa musica fosse mantenuta nella sua artistica e
stabile efficienza" (15).
Purtroppo le richieste non vennero tenute in debita considerazione e nel 1925 la Banda
venne ricostituita e assorbita, per linteressamento del poeta Angelo Canossi
e del Maestro Martino Franchi, nel Dopolavoro
Stabilimento Franchi-Gregorini, dove proseguì la sua attività per
tutto il periodo fascista sino alla fine della seconda guerra mondiale. |
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