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LA DOMINAZIONE AUSTRIACA IL
RISORGIMENTO
Le alterne vicende politiche e militari resero
difficile lesistenza della banda, che dovette più volte sospendere la sua
attività.
Dopo un periodo di inattività, la banda venne ricostituita nel 1816 con nuove divise in
occasione della visita a Brescia di Francesco l, accompagnato dal Metternich.
Unaltra visita a Brescia di Francesco I, con la consorte, avvenne dal 4 al 7 luglio
1825. In quella circostanza fu accolto dalle autorità bresciane e dalla banda civica.
Nella nota spese per i festeggiamenti allimperatore e alla consorte (illuminazione,
rappresentazione teatrale, cerimonie ecc.) è elencata la spesa di L. 1.000 per "la
nuova Banda appositamente costituita" (3).
Il 3 gennaio 1835 morì a Vienna lImperatore Francesco I e in tutte le chiese dello
stato furono tenute solenni funzioni religiose; suo successore fu Ferdinando l (1835 -
1848).
Nello stesso anno il conte Hastig, governatore della Lombardia, ordinò alle Congregazioni
municipali di provvedere alla diffusione del nuovo inno nazionale, Dio conserva
Ferdinando, su melodia di Franz Joseph Haydn. In data 30 aprile il podestà di
Brescia rispose al governatore di aver dato incarico al valente Maestro parmigiano Luigi Savi (1803 - 1842) di "stromentare
Iinno Dio conserva Ferdinando per la banda e per lorchestra".

Nei giorni 20, 21 e 22 settembre
1838, Ferdinando I con la moglie visitò Brescia. Fu ricevuto dalle autorità e dalla
popolazione al suono dellinno Dio conserva Ferdinando eseguito dalla banda
civica e dal coro del Teatro Grande. Terminata la visita, lImperatore si recò a
Monza per essere incoronato Re dItalia.
Di quel periodo non si hanno notizie precise circa lattività della banda;
lunica notizia certa riguarda il nome del direttore del complesso bandistico, che
era il violinista Zaverio Ganazza (4). Egli risulta fra i primi violini
dellorchestra del Teatro Grande e insegnante allIstituto Venturi negli anni
1867 - 1872.
Nel 1846 Giuseppe Fahrbach (1804 - 1883), capo musica del 45° Reggimento di fanteria di
stanza a Milano, pubblicò sulla Gazzetta musicale di Milano (1846, anno V, n° 33 e
seguenti) una serie di articoli sullorganizzazione della musica militare austriaca,
descrivendo dettagliatamente la funzione e lorganico delle bande militari.
Gli scritti di Fahrbach contribuirono notevolmente alla crescita delle bande civili che
andavano via via sviluppandosi, in Lombardia e nel Veneto, durante la dominazione
austriaca. Dagli articoli di Fahrbach abbiamo la possibilità di apprendere che
lorganico delle bande di fanteria era così composto:
|
ottavino in re bemolle, |
flauto in do, |
oboi, |
clarinetto piccolo in la bemolle, |
clarinetto piccolo in mi bemolle, |
primi clarinetti in si bemolle, |
secondi clarinetti in si bemolle, |
terzi clarinetti in si bemolle, |
quarti clarinetti in si bemolle, |
corni, |
trombe in mi bemolle daccompagnamento, |
trombe basse in si bemolle, |
trombettina acuta in si bemolle, |
flicorni soprani in si bemolle, |
flicorno tenore in si bemolle, |
fagotti, |
fagottone (contrafagotto), |
bombardone, |
bombardino, |
tromboni, |
piccolo tamburo, |
gran cassa e piatti. |
La serie di articoli pubblicati dalla Gazzetta musicale di Milano terminava con un vero e
proprio trattato di strumentazione.
Nel frattempo la situazione politica divenne sempre più tesa a causa dei moti
rivoluzionari contro lAustria, che reagì applicando leggi eccezionali per prevenire
ogni forma di ribellione.
II 18 marzo 1848 si iniziarono le Cinque giornate di Milano, mentre a Brescia, per
iniziativa del Municipio e del principe Schwarzenberg, si costituì la Guardia Civica per
la tutela dellordine pubblico.
II 22 marzo il principe Schwarzenberg firmò con il Municipio la capitolazione e le truppe
austriache abbandonarono Brescia.
La conquistata libertà ebbe breve durata; infatti, svanì dopo poco, allorché gli
austriaci sconfissero le truppe piemontesi nella battaglia di Custoza.
Il 16 agosto 1848 entrarono in Brescia "a suon di musica" 7.000 soldati
austriaci con i cannoni.
Le durissime condizioni imposte dagli austriaci provocarono lestendersi
dellorganizzazione patriottica che sfociò nelle tragiche Dieci giornate. II
popolo bresciano fu impegnato nella disperata lotta che si manifesto dal 23 marzo
all1 aprile 1849. Leroica resistenza si concluse
con feroci repressioni che colpirono la popolazione. I fatti politici determinarono lo
scioglimento della banda, la quale riprese la sua attività nel 1851 in occasione della
visita a Brescia del giovane imperatore Francesco Giuseppe (1848 - 1916).
La Banda Civica venne ufficialmente ricostituita con decreto dellImperial Regia
Luogotenenza di Milano il 14 gennaio 1854. In tale occasione il delegato politico
provinciale, assegnò a Giovanni Venturi la carica di direttore e a Giuseppe Solari
dAsti la carica di delegato politico.
Il 14 gennaio 1856 venne approvato dalle autorità austriache di Brescia il regolamento
della Banda Civica, che aveva un organico di 38 suonatori. Nella premessa del regolamento
vennero illustrati gli scopi e le funzioni del complesso: "La Banda Civica presta
gratuitamente ad ogni richiesta dei Pii Luoghi trattandosi di spettacoli a loro beneficio
e si presta pure alle dimande del Municipio: prende parte alle solennità civili e
religiose; concorre a festeggiare gli uomini illustri nelle scienze, nelle lettere e nelle
arti; accompagna al cimitero i Soci e altre personalità distinte e benemerite del paese;
cerca di onorare i meriti e le virtù di qualunque genere e in qualsiasi condizione
sociale; interviene a rallegrare i pubblici passeggi e convegni; si sforzerà infine di
meritarsi la stima dei propri concittadini e di quanti amano lincremento delle belle
arti collaggiungere un pregio di più ai molti che rendono il nome di questa città
caro e simpatico anche alle terre più lontane". |
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